24/6-25/6 Castellana Sicula-Leonforte-Enna

Il 24 mattina mi sveglio presto, preparo i bagagli e aspetto Massimo, che si occupa dell’ orto dell’ oliveto e del verde. Mi mostra la tenuta di Villa Padura. Producono tutto biologico, dall’ olio all’ orto. Appena avrò le foto le posterò.

Da qui mi dirigo verso Petralia, ho la sensazione di non respirare bene e scoprirò tra poco il perché. A Petralia Sottana mi fermo e  visito a piedi il  borgo molto caratteristico e ricco di storia  Ne approfitto per la spesa: pesche, albicocche, fave e pomodorini praticamente colazione pranzo e cena per 3.50€.

Dopo Petralia proseguo per Gangi, il paesaggio è sempre brullo e il sole picchia, ma la salita è breve per arrivare alle porte del paese. Ora devo chiedere la strada. Comando dei carabinieri arrivo… suono e mi apre un ragazzo giovane, Paolo, molto informale, simpatico e ciclista. Insomma dalle semplici informazioni iniziamo a parlare di bici, di viaggi, fino ad arrivare all’ orto, rigorosamente bio. Simpaticissimo e chiacchierone come me. È lui che mi fa notare che a queste altezze l’ aria è rarefatta e si respira male…ora capisco,  ad un’altezza di piú di 800 m  non ci sono abituata.

Indovinate di dove è il suo collega….Pistoia…due toscanacci in un paesino della sicilia.
Riposata prendo la bici e continuo verso il paese alto, per una salita ripida, tanta fatica ma ne vale la pena. Gangi è considerato uno dei borghi piú belli d’ Italia, titolo meritatissimo. Borgo medievale…

Con qualche sprazzo di “arte” contemporanea…

Frase che mi ripeto in salita… Non pensare di piegarmi prima di avermi duramente combattuto.

Riparto, direzione Leonforte, che sarà la mia tappa finale, per stasera. Si parte con una bella discesa che dà riposo alle mie gambe e che mi permette di ammirare il paesaggio. Bevo come un cammello nel deserto, sulla strada vedo un Camposanto…Acqua penso, entro e mi dirigo alla prima fontanella, delusione, l’ acqua è bollente come quella della pasta per colpa dei tubi al sole, Salgo un po’ e trovo un’ altra fontanella, fresca, ma non sono convinta che sia potabile, quindi mi bagno e basta, soprattutto i guantini e il cappello per tenere polsi e testa bagnati. Pure i camposanti mi tradiscono 😭. Saluto i morti e li ringrazio.
Passo per Sperlinga, la città nella roccia. Guardate che spettacolo le case dentro la roccia .

Dopo Sperlinga inizia una salita abbastanza tosta, soprattutto per il caldo che non molla pur essendo le 16.30. La strada è quasi completamente sotto il sole e non dà tregua, un albero solingo fa ombra, mi fermo sul ciglio della strada, bevo e mangio un po’ di frutta  per recuperare. Risalgo e tra sali e scendi arrivo nei pressi di Leonforte. Qui chiedo di piazzare la tenda nel parcheggio di un agriturismo: villa Artemide. Lorella, gentilissima, non solo mi permette di mettere la tenda, ma mi rifocilla pure con acqua e cibo. Parlo un po’ con il ragazzo che lavora lì, ha un nome straniero che purtroppo non ricordo. Se mi leggi scrivimi il tuo nome!  Sembra un ragazzo in gamba. Vorrei chiacchierare di più ma sono “cotta”, mangio e mi ritiro in tenda da dove vi sto scrivendo. Il posto è molto bello e posizionato benissimo. Un grazie di cuore a Lorella, l’ ospitalità dei siculi mi stupisce ogni giorno di più. Stasera a letto presto e domani sveglia presto, così evito di farmi la salita per Enna sotto il sole.

Stamattina mi sveglio alle cinque  con il canto del gallo In poco più di mezz’ ora faccio i bagagli e parto,  lasciando un biglietto di ringraziamento. L’ aria frizzantina delle sei è piacevole dopo il caldo dei giorni scorsi. Oggi devo fare solo 25 km. In discesa arrivo fino a Leonforte, dove faccio tappa caffè. Leonforte è più grande degli altri paesini e alle sei sono già tutti svegli, credo che lavorino la mattina presto e il pomeriggio tardi.

La strada continua in discesa,  guardo il contachilometri, ho percorso 10 km. Inizio a preoccuparmi… la discesa continua, interrotta da qualche strappo. Ad un certo punto vedo  quella che credo sia  Enna, e mi chiedo come faró a salire fino lassú in cosí pochi km… aiuto!!! In effetti Enna risulterà trovarsi ancora più in alto. Per non farci mancare nulla la strada è pure “scarificara”, come dicono i cartelli, cioè senza la parte più superficiale del manto che la rende liscia, quindi più attrito in salita e effetto pavè in discesa, accidenti!. Dopo un po’ di salita sotto il sole iniziano gli alberi, mi fermo per mangiare qualcosa e riposarmi.  Riprendo, l’ ultima rampa è micidiale, toglie il fiato e le ultime forze rimaste.

Arrivata in città mi dirigo subito in posta a ritirare il famoso cavetto, prendo il numero e aspetto fuori, sono sudata e non credo di profumare di rose. Mentre aspetto  il mio turno noto un ragazzo la cui  bici ha i raggi foderati con cannucce di plastica, non molto sostenibile, ma sicuramente originale. Ormai mi rilasso e, dopo aver acquistato del cibo, vado all’ hotel Bristol  dove alloggerò per tutta la durata del Festival sostenibile di cui sarò una dei relatori.  Mi fermerò qui fino al 30.  A presto

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