30/6-01/7 Enna-Catania-Solarino

Domenica 30 è il giorno della partenza da Enna. Sono stati cinque giorni molto belli ma anche stancanti: ho conosciuto tantissime persone, ricevuto tantissimi input, scoperto e riscoperto. L’unica cosa che ho fatto poco è visitare Enna, infatti non ho avuto molto tempo per girarla.

Mi sveglio con calma anche se so che farà caldo, ma ho voglia di prendermi il tempo di salutare tutti e di fare colazione con la mia cara amica Marilù,  meglio conosciuta come dott.ssa Mengoni, una bravissima biologa nutrizionista e psicologa. Alle dieci sono ancora in piazza cercando di capire che strada mi conviene fare, pensavo di percorrere la strada interna che passa per Caltagirone e invece mi consigliano quella che passa da Catania  e poi prosegue lungo la costa. Ok, seguirò i consigli degli indigeni. Si parte in discesa, veloce come il vento, il paesaggio è giallo, brullo, secco, ma diverso dalle Madonie, caratterizzate dalle loro rocce calcaree. La tappa non è particolarmente esaltante, non ci sono paesi, se non qualche agglomerato urbano  simile alle zone industriali. In certi tratti il ciglio della strada è sporco e ai lati  sorgono capannoni, insomma penso a pedalare. Data la scarsità di presenza umana, mi fermo ad un agriturismo isolato da tutto, per chiedere un po’ di acqua fresca, temendo di non trovare nulla fino a Catania. Ad un certo punto inizio a vedere l’ Etna, più di 3000 m di vulcano che si stagliano di fronte a me…”Stavolta no, ma la prossima vengo leggera e ti scalo amico mio, su fin dove posso arrivare.” Da qui iniziano gli agrumeti e i frutteti, niente più paesaggio giallo, ma verde e ricco di alberi. Entrando a Catania incontro il centro commerciale “Porte di Catania”… bleah mi viene da vomitare, entro alla Lidl solo per andare in bagno che  risulta quasi impraticabile, ma  mi sta per scoppiare la vescica .

Nel frattempo inizio a preoccuparmi per come passare la notte. Ho due opzioni, o trovare qualcuno che mi ospiti a Catania o continuare sulla costa sperando in un campeggio. Provo a sentire la coordinatrice di Anonymous for the Voiceless, Valeria, che gentilmente mi passa il numero di un’ altra Valeria che può ospitarmi.

Valeria vive in centro a Catania, mi dice di andare verso le 18.30, quindi ho un po’ di tempo per fare una passeggiata in centro e prendermi la granita. Passeggio, sulla via principale, i palazzi sono molto belli, anche se lo stile un po’ baroccheggiante/rinascimentale non è  il mio preferito.

 

 

Alle 18.30 arrivo a casa di Valeria che ringrazio ancora tanto per avermi concesso  ospitalità senza un adeguato preavviso. Valeria l’ ho conosciuta la sera prima al Cube of Truth di Enna. Sento che Anonymous è come una grande famiglia per me, ci accomuna lo stesso amore per gli animali e la stessa voglia di cambiare il mondo. Spero di partecipare ad altri cubi prima di ripartire.

L’ uscita da Catania é, come al solito una roulette russa, auto che sfrecciano, rotonde impazzite, camion…Finalmente imbocco la litoranea e mi rilasso un pochino. Qualche chilometro più in là, sul ciglio della strada, trovo cumuli di spazzatura che bruciano. Mi chiudo il naso e penso che non abbiamo speranza, dobbiamo estinguerci, senza altre possibilità. Anche la tappa di oggi, ciclisticamente parlando, non é stata un gran che, ho pedalato per lo più nel traffico e non ho avuto molti scambi culturali, però due cose sono degne di nota:

1- Brucoli, con il suo castello e il suo mare verde. Il castello é direttamente sul mare e mi ricorda un pochino “Le Castella” di Crotone. A fianco, c’ é una deliziosa caletta dove faccio una bella nuotata.Mi concedo anche  un riposino sotto un albero, il sole siciliano cuoce.

 

2- Il paesaggio degli ultimi chilometri per arrivare a Solarino.

Ora mi fermerò qui circa due settimane come WOOFER e vi aggiornerò presto.

 

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