Licata-Siculana-Triscina

Oggi tappa importante e ricca, dopo i due giorni di relax con Maria, sono partita alle 7 direzione Agrigento e oltre. Seguo o meglio cerco sempre di seguire la Sibit per quanto possibile.

Da Licata avrei dovuto prendere la panoramica che abbiamo percorso con Maria i giorni scorsi, molto bella,, ma con pendenze anche del 20%, quindi scelgo la provinciale, non per altro ma con le borse non è il massimo. Bella comunque anche la provinciale, tra le terre arse e le rocce.
Appena fuori dalla città, su un casottino Anas la scritta “chiudiamo le frontiere apriamo MATTAUSENN”, dico io, se proprio vuoi fare il neonazista almeno studia, che tristezza profonda. Li riaprirei  i campi di concentramento, ma per mandarci questi geni, basterebbe una settimana e tornerebbero piangendo dalla mamma.
Per un pezzo pedalo sulla statale, poi esco e la costeggio su una provinciale. La statale non è così brutta, quindi decido di seguirla un po’ più a lungo del previsto. Ad un certo punto la Sibit esce e sembra piuttosto tortuosa, sono tentata di rimanere sulla statale ma vedo una galleria quindi esco a razzo, per fortuna, perché la strada è bellissima, in un dolce saliscendi da cui si vede il mare tra i monti brulli. Certo credevo che la costa fosse pianeggiante e invece…  che faticaccia, salite ripide e discese  da scapicollarsi, ma la fatica è ripagata pienamente.


Arrivo alla Valle dei Templi alle 12.30 e inizio il mio tour. Per chi volesse visitarla sconsiglio di prendere la navetta per salire. La pubblicizzano dicendo “evitate di farvi due km in salita per poi ridiscendere”, come se la salita fosse una scarpinata, invece è molto dolce  nemmeno si sente. Inoltre salendo si possono ammirare i templi, mentre scendendo si può ammirare  la zona funebre. Consiglio anche di visitare il quartiere ellenico-romano.

Qualche genio ha inciso le povere foglie di fico d’ india.

A circa metà del percorso si trova “il giardino dei giusti”, nel quale campeggiano delle lapidi in ferro con incisi i nomi di persone che hanno cambiato la storia,  mi colpiscono quelle di Falcone, Borsellino con le rispettive scorte e quella del generale Dalla Chiesa, eroi dei nostri tempi che hanno lottato fino in fondo pur sapendo di morire. Ecco le foto.

Riparto poco prima delle 4 appagata dalla bellissima visita. Riprendo la Sibit, supero il caos di Porto Empedocle e raggiungo la scala dei Turchi, credo che le foto bastino. Non sono scesa per la troppa gente e il troppo trambusto.
Termino la giornata in un campeggio semi deserto ed economico a Siculana. Il campeggio ha un accesso al mare occupato da una cagna con i suoi cuccioli. Faccio per andare in spiaggia e mi riprometto di non considerarli, ma quando mi sono intorno il mio cuore si scioglie ed inizio a fare coccole a tutti, loro iniziano a guaire, attirando l’attenzione della mamma, che torna piuttosto innervosita rimandandomi indietro. Pazienza, niente spiaggia, tanto c’è vento.

18/7

Mi alzo alle 5.30 e fa talmente freddo che devo mettere il pile. Sistemo le cose, vado in bagno e quando ritorno   trov0  tutti i cangnetti paffutelli che giocano con le mie cose e fanno pipí sulle ruote della bici…oddio se la mamma  se ne accorge penserà che cerco di rapirli e me la farà passare brutta…” su andate dalla mamma…” mi seguono, ma dopo poco tornano indietro e mi osservano smontare la tenda.  Se avessi  qualcosa da mangiare glielo darei, ma non ho manco la colazione per me…
Alle 7 sono in pista direzione Sciacca. Prima fermata alla Conad del primo paese per la colazione. Seconda fermata in un paesino sul mare di cui non ricordo il nome.
Dopo un po’ di Sibit decido per la statale che è bella larga, piú breve con meno saliscendi.

Arrivando a Sciacca vedo un bel castello in alto ma non ho la forza di raggiungerlo. Incontro sulla via un monastero di S. Francesco, santo che incontro spesso nei miei viaggi, sarà un segnale.


Poco dopo il paese mi fermo in spiaggia, finalmente il mare è calmo.. ora mi butto… oh no è gelida, non fredda ma gelida come a maggio Mi butto ugualmente, ma non resisto più di 5 minuti…che delusione! Lo sapevo avrei dovuto portare il costume in neoprene…
Dopo Sciacca il mio obiettivo è Selinunte, città Greca protagonista del libro “lo scudo di Talos” È bellissimo pensare di essere nel cuore della Magna Grecia, teatro di guerre, conquiste e grande civiltà. Non visito il parco archeologico di Selinunte perché é tardi e decido di proseguire per Triscina dove mi fermo in un camping.

 

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