Isola delle correnti-Marina di Ragusa-licata

Proseguo fino ad una acquitrino pieno di fenicotteri, non sono la sola a fermarmi e faccio la conoscenza di Maria Cristina. Mi sembra una persona simpatica, così decidiamo di andare al mare insieme, andiamo a porto Ulisse, poco dopo Pachino, una cala splendida con la punta di scoglio.

Nuotiamo fino alla punta, un’ acqua splendida, in alcuni punti le alghe sono talmente fitte e alte che sembra di nuotare nella giungla… Dal mare si vedono delle case bellissime a ridosso della riva.

Alle 13.30 riparto sperando di fare tanti chilometri, ma mi rendo presto conto che sarà difficile perché tira un vento fortissimo da ponente, esattamente dove mi sto dirigendo io. Percorrendo la strada che costeggia il mare in certi punti non riesco a muovermi, pedalo ma rimango ferma… Che faticaccia.

Sto seguendo la ciclovia Sibit, che nella provincia di Ragusa è molto ben segnalata, alcune strade sono di campagna, mentre altre sono   sul mare e sono le più belle.

Arrivo a Pozzallo, un piccolo paese sulla costa molto carino, definito “la terrazza sul mare”.

Il vento continua ed in certi punti il mare è molto mosso. Dopo Pozzallo i segnali della ciclovia mi mandano sulla spiaggia… Non mi sembra una buona idea con la bici pesante e quindi prendo la provinciale per pochi chilometri. Il vento continua e ogni pedalata è una fatica. Il mio obiettivo è almeno arrivare a Marina di Ragusa e poi trovare una sistemazione di fortuna per la notte.

Pochi chilometri prima di Marina di Ragusa vedo l’ entrata di una riserva naturale, con tanto di uffici, entro e trovo sistemazione lí, non metto nemmeno la tenda perché la mattina dopo voglio partire prestissimo per raggiungere Licata all’ora il pranzo. Ad Enna ho conosciuto Maria che vive a Licata e . mi ha offerto gentilmente ospitalità.  Mi farebbe piacere raggiungerla per il pranzo così stiamo un po’ insieme, però sono 90km quindi devo partire presto presto.

14/7

La notte la passo nel dormiveglia, ogni rumore mi sveglia, però non è un problema. Alle 4.45 mi alzo e parto alle primissime luci dell’ alba. Una sensazione stranissima partire così presto… Sembra di pedalare in un’ altra dimensione, tutto dorme, anche il mare…

La maggior parte delle strade è in campagna,  una campagna non  bella e triste, fitta fitta di serre, piena di plastica e di spazzatura ai bordi. Credo le serre siano per i pomodori, ma non per l’ estate, perché in estate i pomodori qui crescono ovunque, ma per soddisfare la richiesta di pomodori tutto l’ anno. E qui introduco il mio appello sul consumo consapevole, consumate stagionale, sia per voi sia per il pianeta!

Giungo a Gela verso le 10 e mi faccio un giro per la città, poco conosciuta ma decisamente carina. Entrando incontro l’ arrotino col suo grido velatamente sessista “Donne è arrivato l’ arrotino”, come se gli uomini non arrotassero i coltelli, io comunque i miei me li arroto da sola!

Vedo su google le Terme Ellenistiche, chiedo ad un signore fuori da una chiesa come arrivarci e lui “ah ma è lontano, sarà a 2.5km”…penso ” lo sa che sono le 10 e ne ho percorsi 56?!” però dico ” si ma tanto devo andare a Licata” strabuzza gli occhi e tace… Ecco un po’ di foto di Gela.

La targa dell’ ultima foto mi ha molto colpito, l’ ira del mare qui è temuta.

Riparto verso Licata sulla statale, non è così terribile, anzi il panorama è molto bello, tra campi e colline gialle e assetate. Finalmente uliveti, dopo tutte quelle serre.

Raggiungo Licata verso le 12, e pranzo con Maria, che ho conosciuto ad Enna. Ci troviamo così bene che decido di rimanere due giorni. Licata ha delle bellezze naturalistiche pazzesche, delle cale tra le rocce bellissime, unico problema: il degrado e la sporcizia che  ai bordi delle spiagge e delle strade la fanno da padrone.

La natura è meravigliosa ma, come sempre l’ uomo un po’ meno. In spiaggia eravamo vicine ad una famiglia di americani che non facevano altro che mangiare bere e fumare… Per caso vedo la signora buttare la cicca in mare…apriti cielo… “Sorry, do you speak English right?” “Yes” “You shouldn’ t throw this (la cicca) in the sea”, “Why?”, ” Why!? Because it is pollution and the sea belongs to everyone!”, ” Yes but the sea is full of rubbish”, “Yes I know but if we don’t change the situation won’t change”. Questa è stata la conversazione, ovviamente hanno ragione sul fatto che faccia schifo e sia pieno di immondizia, ma questo non giustifica contribuire a sporcare.

Maria non è solo vegana, ma segue il fruttarismo e a periodi è crudista. È molto attenta a quello che mangia e mi spiega di come il fruttarismo le abbia cambiato la vita! È una bella persona, di cuore, come tutte quelle che ho incontrato in questo e nei viaggi precedenti. Anche lo scorso anno c’è stata una Maria nel mio viaggio, la mamma di Fede che saluto con grande calore.

Con Maria abbiamo cucinato un sacco di cose buone, spaghetti di zucchina spaziali e delle torte crudiste spaziali

 

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